Oggi visita a sorpresa, e che bella sorpresa: è venuto a trovarla il suo bellissimo fratellino Rudy! 😀
Pippi è esageratamente vivace e quando arriva un ospite, di qualsiasi specie, lei si sente in dovere di manifestargli tutto il suo entusiasmo, in modo tangibile. Gli salta addosso, a chiunque! Lo fa per fare gli onori di casa, per invitare al gioco, per essere ospitale, diciamo così, ma sembra pazza. Per gli ospiti della specie umana è una gran scocciatura perché deturpa gli abiti, lascia impronte, tira i fili delle maglie… Per gli ospiti della specie canina è a dir poco destabilizzante. Vedo le espressioni dei cani dei nostri amici: si rivolgono al proprietario o a me con un gigantesco interrogativo: «Ma chi è questa? Ma è un cane? E perché fa così?».
Me lo chiedo spesso anche io.
Chi è lo so, è la “mia” Pippi adorata. Che sia un cane non sono del tutto certa. Corre e fa dei salti che sembra più un’antilope. Fa dei versi acuti, metallici, che sembra un ingranaggio malfunzionante. Dopo aver mangiato, puntualmente, fa il ruttino… sì proprio come i neonati (mai avuto un cane che facesse il ruttino!). E poi perde una quantità di pelo che, a conti fatti, dovrebbe essere rimasta nuda, e invece sembra sempre uguale col suo pelo morbido, lucente e sano. Boh?
Perché fa così? Già, la vera domanda dei nostri ospiti. Beh, l’ho già detto, secondo me è un’eccedenza di gioia. Ma forse è davvero troppa. Comincio a pensare che avremmo bisogno di un aiutino, ma sono indecisa se contattare un bravo comportamentalista o un bravo psichiatra.
Devo pensarci…
Nel frattempo, oggi ho avuto conferma di un dato di fatto che molte volte ho riscontrato nella mia esperienza con i cani: se costretti, anche dal semplice guinzaglio, i loro comportamenti sono falsati, con possibili conseguenze negative.
Normalmente, il cane si porta a spasso tenendolo al guinzaglio e a questo va abituato con dolcezza e fermezza per il suo bene e per poterlo gestire nella sua e nostra vita sociale.
Ma non si può ignorare che il guinzaglio è una forte costrizione per un cane, come lo sarebbe per chiunque, e questo può metterlo in difficoltà quando incontra i suoi simili. Non essendo libero di fare i suoi approcci secondo il proprio modo di comportarsi, non è se stesso e quindi può inviare segnali non appropriati e contrastanti.
Nei limiti del possibile, quando si fanno incontri si dovrebbe lasciare al cane la possibilità di sentirsi libero. Certo non sempre lo si può sciogliere, ma si dovrebbe farlo sentire il più possibile libero di agire.
Oggi, quando Carla, Mauro e Rudy hanno suonato al nostro cancello, Milla e Pippi erano già abbaianti e curiose. Quando poi Rudy è entrato, tenuto al guinzaglio, le due padrone di casa gli si sono lanciate addosso per capire chi fosse. Non avevano certo intenzioni bellicose, ma lui questo non riusciva a capirlo perché, costretto com’era dal guinzaglio, non aveva modo per prendere un attimo le distanze e capire che non era in pericolo.
In più, diciamolo, quella pazza di Pippi che strideva, saltava, si divincolava… certo non lo aiutava a capire. Il poverino si è sentito in trappola.
Carla, giustamente, lo teneva al guinzaglio perché non conosceva la zona e temeva che lui potesse scappare dalla paura e mettersi in pericolo.
Per fortuna qui da noi è tutto recintato -anche se non proprio a prova di cagnolini piccoli 🙁 -, ma c’è molto spazio: un cane può trovare riparo e prendere le giuste distanze per capire dove e con chi si trova. E così è stato.
Superata la prudenza di Carla, Rudy sciolto, in pochi minuti correvano tutti e tre felici sul prato. Si erano annusati, girato intorno, osservati, insomma… conosciuti, e avevano capito che non c’era motivo di temersi e potevano giocare serenamente.
E’ una banale dimostrazione di etologia canina, e io non sono certo un’educatrice, anzi, il mio adorato fratello Simone non perde mai occasione per ricordarmi che sono una pessima educatrice di cani, anche se ne ho avuti con me oltre una decina. Io non mi rassegno dicerto alla sua opinione, ma so che ho sbagliato molto e, temo, continuerò a sbagliare, ma ho anche imparato molto.
Questa cosa cui ho appena accennato, elementare ma basilare e importante, l’ho capita.
Dobbiamo prima di tutto tenere conto delle circostanze naturalmente, e non dobbiamo certo rischiare di mettere in pericolo i nostri amici cani e umani né chi incontriamo, cane o umano che sia. Ma, è pur vero, che dovremmo cercare di trasmettere al cane che teniamo al guinzaglio una sensazione di serenità e sicurezza e di libertà di agire, seppur relativa, di essere se stesso.
In realtà sto cercando di semplificare un argomento piuttosto complesso, o meglio, sto cercando di trasmettere la mia esperienza affinché possa essere di aiuto a chi ha meno esperienza di me. Però so bene che oggi, per nostra fortuna, certe cose sono oggetto di studio e ci sono specialisti in grado di farci capire meglio come funzionano le cose. Come sono i cani, cosa passa nella loro testa, perché si comportano in un certo modo e come potremmo agevolarli per una vita felice, loro e noi, insieme.
Spero quindi che chi ne sa più di me si faccia avanti 😉
Il blog è aperto alla collaborazione di chi ama i cani e vuole condividere esperienze, conoscenze, opinioni… per il loro, e quindi nostro, bene.
Grazie Carla per le foto!